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Instructional Designer ed eLearning Specialist: un 2020 fra nuove opportunità e vecchi problemi

Instructional Designer ed eLearning Specialist: nuove opportunità e vecchi problemi da affrontare per rendere l’eLearning una scelta di qualità e un investimento redditizio per le aziende

Se si guarda al mondo dell’eLearning e alla sua evoluzione, ciò che può dirsi cambiato è sicuramente l’approccio alla progettazione didattica.

Se si considera infatti la crescita esponenziale dell’eLearning negli ultimi anni, viene da chiedersi: è possibile costruire corsi efficaci in maniera standard, seguendo un semplice set di istruzioni? È possibile fornire contenuti da apprendere ad una platea indistinta di studenti? Certamente è possibile e di fatto accade, ma quali sono i risultati?

Viene da pensare infatti alla proliferazione, non secondaria, dei cosiddetti MOOC, i Massive Open Online Courses, offerti su diverse piattaforme da qualunque tipo di esperto in un determinato settore, e non solo.  L’avvento dell’eLearning ha certamente reso l’apprendimento più globale, aperto a tutti, senza alcun tipo di distinzione: posso anche trovarmi nel più remoto villaggio dell’Africa ma con l’infrastruttura giusta seguire un corso online delle migliori università mondiali. Quindi, accesso all’apprendimento più facile, alla portata di tutti, perché più economico, visto che prescinde dal luogo della formazione e quindi dai costi implicati.

La questione costi però è una di quelle più spinose, proprio perché non sempre un risparmio nei costi, dovuto ai vantaggi della tecnologia, si traduce in una migliore qualità dell’apprendimento. Riuscire a fornire un corso in modalità eLearning invece che in presenza presenta certamente molti vantaggi, sia per l’azienda che per il lavoratore.

I corsi eLearning hanno anche migliorato l’approccio alla formazione aziendale e al marketing interno in senso più ampio. La formazione aziendale è infatti diventata un valore aggiunto non discutibile, che qualunque azienda che intenda avere successo deve necessariamente avere tra i propri valori fondanti.

I costi però rappresentano sempre una di quelle variabili che le aziende e, in generale, anche gli utenti di corsi eLearning tengono a guardare al ribasso. Meno costa meglio è. Nel caso delle aziende questo significa spesso fare economia su una progettazione didattica efficace a favore di soluzioni standard. Nel caso degli utenti finali, siano essi i dipendenti o studenti che decidono di seguire corsi eLearning, questo si traduce spesso nella scelta di corsi che non hanno una reale efficacia sulle prestazioni o sulle conoscenze da acquisire.

Non basta infatti un corso ricco di elementi presentati in maniera attraente. La confezione non è il contenuto. Occorrono contenuti organizzati in maniera attenta e rispondente a determinate esigenze, con l’ausilio di strumenti tecnologici che possano aiutare la ritenzione di quanto appreso e a metterlo in pratica.
L’eLearning infatti non è un approccio didattico alternativo all’approccio in presenza tradizionale. Si tratta bensì di una modalità di erogazione che non può prescindere da una progettazione didattica pensata a monte per la tipologia di contenuti che si intendono insegnare e per gli obiettivi che si intendono raggiungere. Una piattaforma con potenzialità immense, ma che si deve sapere utilizzare e che quindi richiede le competenze di un instructional designer.

L’esperienza didattica offerta dalle piattaforme eLearning si declina in  molteplici modi e la loro efficacia dipende essenzialmente dagli obiettivi e da come si è organizzato il percorso per raggiungere quegli obiettivi. In questo sta il cambiamento che l’apprendimento in generale sta sperimentando. E i risultati di un progetto eLearning, come quelli di un progetto didattico tradizionale, dipenderanno essenzialmente da come quell’esperienza di apprendimento è stata elaborata e organizzata e non dallo strumento che ne consente l’erogazione.

Fissiamo una call?

eLearning è sinonimo di efficacia formativa? In che modo è possibile creare esperienze di apprendimento significative, che rimangano impresse nella memoria di chi apprende? Esperienze, che – allo stesso tempo – siano fonte di motivazione per l’apprendimento continuo e per un miglioramento delle proprie prestazioni lavorative?
La progettazione didattica, ossia l’ Instructional Design, gioca un ruolo fondamentale, ma spesso trascurato nello sviluppo di corsi eLearning, aziendali e non.
Se è vero che negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha cambiato gli strumenti di apprendimento a disposizione, possiamo dire altrettanto del modo di apprendere delle persone? Che ruolo ha oggi l’ Instructional Designer, che, nei contesti eLearning, sarebbe meglio chiamare eLearning Specialist?

Vediamo cosa può dirsi effettivamente cambiato e cosa invece no.

Non si possono mettere ovviamente in discussione i principi fondamentali dell’apprendimento: l’essere umano continua ad apprendere in forza di un’esperienza che si lega a conoscenze e abilità che si sviluppano nel tempo, sin da bambini. Sappiamo anche che la motivazione gioca un ruolo fondamentale ed è una delle costanti meno costanti nell’apprendimento. Per apprendere bene, bisogna essere consapevoli che ciò che apprendiamo sia un nostro bene, che ci sarà utile.

Non basta infatti dare le istruzioni per l’uso da studiare, perché l’apprendimento si possa dire efficace. L’applicazione pratica è essenziale e la dimostrazione attraverso esempi e casi studio che mostrino risultati e conseguenze di quanto viene insegnato è fondamentale. Occorre infatti coinvolgere davvero lo studente e mettere in gioco conoscenze pregresse che si ancorino a quanto dovrà imparare e applicare nel tuo contesto, professionale e personale, e perché quanto appreso diventi un comportamento abituale. 

In sostanza, tenendo conto di un processo naturale e innato nell’essere umano che si basa sull’approccio del “learning by doing”, nulla può dirsi cambiato. Ma cosa dunque è veramente cambiato?

Accade spesso purtroppo di vedere corsi eLearning progettati in maniera approssimativa. Ciò che detta legge infatti non è la necessità di trovare la migliore soluzione di progettazione che risponda agli obiettivi e alle esigenze, ma una tempistica stretta e una serie di istruzioni per l’uso che rendono tutti esperti. Vengono quindi ignorati i fondamenti della progettazione didattica e chiunque con conoscenze minime sull’eLearning, ma anche persone senza formazione specifica, si improvvisano instructional designer, con risultati veramente opinabili.

Il passaggio al mobile rende, per certi versi, questa problema della progettazione didattica ancora più spinosa. L’utilizzo di dispositivi mobili offre certamente dei vantaggi nell’apprendimento sotto molti punti di vista, alcuni già evidenziati. Tuttavia ancora una volta non si può prescindere da una attenta progettazione didattica se vogliamo offrire un corso veramente efficace. I contenuti possono apparire belli e attraenti, impacchettati di modo da rendere facili le cose per l’utente, ma sono veramente utili? Insegnano davvero ciò che c’è da insegnare?
Questo vale anche per i cosiddetti Serious Learning Games, il social learning e le simulazioni in tempo reale: tutto, senza un’adeguata progettazione, è una semplice perdita di tempo e soldi, per non parlare delle opportunità sprecate. Ciò, tuttavia, non vuole essere una demonizzazione di strumenti che hanno un potenziale enorme. Come in ogni cosa, l’equilibro rappresenta l’approccio ideale per riuscire a raggiungere gli obiettivi stabiliti. I dispositivi mobili sono un supporto prezioso, sia in contesti di apprendimento tradizionale che nell’eLearning, ma non possono essere considerati eLearning tout-court.

Lo stesso può dirsi della gamification dell’apprendimento, un filone che sta prendendo sempre più piede ma che rischia di ridurre l’efficacia dell’apprendimento e vanificare ore di lavoro e formazione. Che la progettazione didattica basata sul gioco abbia effettivi vantaggi è cosa consolidata e il coinvolgimento e la motivazione che si sviluppano nella gamification sono certamente un valore aggiunto da applicare anche nel campo dell’eLearning. L’importante è che l’apprendimento che passa attraverso il gioco sia effettivamente mirato a sviluppare abilità da applicare in contesti reali, e non semplicemente un gioco nel quale vengono presentati aspetti da apprendere. Più il gioco si avvicina alla vita reale e alle dinamiche che la regolano, più l’apprendimento risulterà efficace e pertinente.

Fissiamo una call?

I dispositivi mobili sono anche un ottimo strumento di supporto al social learning: un apprendimento informale che rappresenta un altro valore aggiunto. Il confronto, l’aiuto e lo scambio di informazioni utili che può avvenire tra pari e tra esperti e studenti attraverso le comunicazioni digitali rappresenta uno strumento con molte potenzialità. Ovviamente bisogna sempre stare attenti che non si trasformi in un approccio all’eLearning semplicistico e impoverito. Anche quelle interazioni sociali, sviluppate in contesti digitali, devono infatti essere pensate, organizzate e dirette per riuscire a portare un contributo effettivo all’apprendimento.

Non tutto ciò che è nuovo rappresenta la migliore soluzione. Allo stesso tempo non si può prescindere dall’evoluzione tecnologica a cui assistiamo, e di cui l’eLearning è un inevitabile frutto.
Per riuscire ad avere corsi eLearning che funzionino occorre puntare su un’efficace progettazione didattica che tenga conto non solo dei costi. Occorre che guardi a che il tempo speso nell’apprendimento sia realmente produttivo, quali siano i bisogni degli studenti e come tarare gli obiettivi di apprendimento su quei bisogni e sulle esigenze di chi eroga il corso.

L’obiettivo dell’eLearning non è offrire un apprendimento facile, ma un apprendimento progettato utilizzando gli strumenti più all’avanguardia che possano stimolare chi apprende, coinvolgerlo e motivarlo, senza risultare un elenco noioso di contenuti di varia natura. È riuscire ad ottimizzare quanto non si riuscirebbe a fare nell’apprendimento di tipo tradizionale, prima di tutto il tempo, bene così prezioso eppure sottovalutato in tempi in cui la tecnologia ci aiuta invece a farne buon uso.

Un buon Instructional Designer è infatti consapevole che una buona progettazione didattica genera un effetto a cascata, che in ultima analisi si traduce in un risparmio di costi e una qualità migliore.  

 

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