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La motivazione intrinseca dell’eLearning Specialist

La motivazione intrinseca dell’eLearning Specialist è uno dei fattori chiave per il successo che sta alla base di migliori performance volte a migliorare il fatturato ed ottenere clienti più redditizi.

Come per ogni professione, è fondamentale essere costanti e investire continuamente in se stessi, non abbattendosi davanti alle prime difficoltà, ma avendo ben chiari obiettivi e strumenti da utilizzare pe raggiungerli.

Siamo abituati a fare riferimento spesso alla motvazione esterna, ossia all’incoraggiamento, all’influenza altrui sul nostro comportamento: è più facile reagire davanti ad un complimento, ad un suggerimento, più difficile farsi forza da soli, soprattutto davanti alle difficoltà.

Essere soli davanti ad uno ostacolo fa paura: nel lavoro del freelance sono molti gli ostacoli quotidiani e spesso bisgona fronteggiarli “in solitaria”.

Ciò non significa che si è sempre soli: è evidente che il business, crescendo, ci darà l’opportunità di assumere dei collaboratori e formare una squadra che ci semplificherà la vita, ma all’inizio, nelle prime fasi e comunque finchè non consolideremo un certo giro d’affari, è bene fare da soli ed oculatamente.

In questa fase, particolarmente delicata, è importante fare leva sulla propria motivazione, quella interna o intrinseca, che non dipende dai fattori esterni e che spesso si oppone ad essi proprio nei momenti più difficili: è facile portare la nave in porto con le acque chete, il vero capitano dimostra il suo valore nella tempesta!

La dipendenza da altro (o da altri) solleva dalla responsabilità, l’indipendenza invece esalta la responsabilità e spesso molte persone si sentono oppresse dalla libertà di scegliere e dalla paura di sbagliare le loro scelte, quindi preferiscono delegare a terzi o addiruttra “incolpare” l’ambiente esterno per i propri fallimenti.

Ciò è evidente persino nella differena fra lavoratore dipendente e freelance: mentre è tendenzialmente più facile affidarsi agli ordini di un superiore che ci dica giorno dopo giorno cosa dobbiamo fare e ci solleva dalla responsabilità quotidiana di avere una visione d’insieme, di aggiornare una strategia, è molto più complesso e gravoso prendersi la totale responsabilità della propria vita professionale, in ogni suo aspetto, in ogni singola scelta, anche quella che appare la più insignificante, perché essa comporta dei costi in termini emotivi, economici e di tempo.

La scarsa motivazione intriseca va spesso a braccetto con la “lamentela”, una cattiva abitudine nociva e improduttiva che, prima o poi, se perpetrata, conduce al vero fallimento, ossia ci fa mollare ogni buona intenzione, condannandoci all’inerzia. Può l’abitudine a lamentarsi essere così pericolosa? Si!

La lamentela porta alla scarsa autostima, alla tristezza e persino alla lunga alla depressione.

Il problema di fondo è che la maggior parte delle persone ritiene – sbagliando – che lamentarsi sia utile. È di fatto una convinzione limitante. La mente però ha una sua convenienza nel mantenere questa cattiva abitudine. In altre parole lamentarsi non produce risultati sul piano del cambiamento della situazione che stiamo vivendo, ma produce altri risultati, ha una sua intrinseca utilità: ossia l’utilità di lasciare le cose come stanno, non progredrire, non effetyare cambiamenti.

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E’ intrinseco interesse del cervello assicurare la sopravvivenza dell’organismo, a prescindere da qualunque condizione interna o esterna: ogni cambiamento viene dunque percepito come pericoloso, perché può mettere tecnicamente a rischio l’equilibrio consolidatosi. Quando cerchiamo di modificare una nostra abitudine, il cervello rema contro. Almeno all’inizio. E se non abbiamo sufficiente motivazione intrinseca prima o poi molleremo…facendo contento il nostro cervello, ma non noi!

Quando non riusciamo a ottenere quello che vogliamo, di solito anziché analizzare cosa nel nostro comportamento ci conduce ai risultati sbagliati, cominciamo col cercare cause esterne contro cui scagliarci, perchè è più facile e ci consente di delegare a terzi la responsabilità del nostro fallimento.

La lamentela è un ottimo strumento, un grimaldello efficace con cui far espiare le colpe nostre a fattori esterni che di solito poco hanno a che fare col nostro fallimento, con l’aggravante che, esternalizzando le colpe, rimarremo esattamente nella condizione in cui stiamo. La lamentela dopo poco tempo avrà presto preso il posto dell’azione. E quel poco di motivazione intrinseca che si era costruita, verrà meno perché sbriciolata dalla forza di “agenti esterni” contro cui poco potremo fare…

Fissiamo una call?

Ovviamente la motivazione intrinseca, per quanto sia un fattore essenziale per il successo di ogni professionista, non costituisce l’unica cricità da affrontare, ma ve ne sono altre parimenti importanti, fra cui: la capacità di gestione dello stress, saper affrontare l’incertezza nella qualità di freelance, l’assenza di orari di lavoro imposti esternamente, che può darti un’iniziale impressione di saper gestire il tuo tempo, ma che dopo poco, senza strumenti idonei, può condurti al non avere più una vita privata. 

Il complesso dei fattori critici tipici dello status del freelance è oggetto di quest’altro articolo, che ti invito a leggere, se non lo hai già fatto: “Essere un bravo eLearning Specialist

Tu come fai a tenere alto il livello della tua motivazione? Riesci ad avere una motivazione intrinseca piuttosto stabile?

Attendo i tuoi commenti in proposito.

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