eLearning

Vademecum per il neofita eLearning in tempi di coronavirus

La fretta e l’urgenza possono portare a decisioni avventate. L’eLearning è una scelta e va fatta ponderatamente, anche in tempi di coronavirus

Visti i tempi, è bene fare alcune riflessioni sulle tecnologie didattiche e il loro uso consapevole, dato che molti si stanno letteralmente gettando fra le braccia dell’eLearning senza aver mai prima sperimentato, compreso, scelto tale opportunità, motivati dall’urgenza e dalla necessità di non bloccare del tutto le iniziative di formazione sino ad ora organizzate solo a carattere residenziale. Ma l’urgenza e il bisogno non sono mai delle buone consigliere.

È nell’impazienza e nell’urgenza che muoiono le cose assennate e i buoni propositi.
(Lapugile, Twitter)

Ci si ritrova a scegliere in fretta e furia una soluzione immediata, magari anche a buon mercato, pur di “salvare il salvabile” e continuare ad essere operativi: intendiamoci, nulla di male, ma facciamo le cose con criterio! Ecco allora un piccolo vademecum eLearning per tutti quei professionisti e imprenditori che, pressati dall’esigenza di fare il salto (finalmente!) nel magico mondo della formazione online, vogliano farlo con assennatezza, senza dilapidare un patrimonio e/o evitando fregature (già, perchè entrambe le cose possono accadere!).

#1 – La formazione non è sempre la soluzione

La formazione è importante per ottenere i cambiamenti desiderati in azienda, ma non è l’unico approccio possibile.

Devi valutare bene se un percorso formativo è lo strumento giusto per ottenere ciò che desideri. In accordo con quanto previsto nel Serious eLearning Manifesto (principi fondanti):

Non pensare che la formazione sia la soluzione

Non dare per scontato che un percorso formativo sia sempre il miglior modo per aiutare le persone a migliorare le proprie prestazioni.

#2 – La formazione residenziale potrebbe essere la soluzione, mentre l’eLearning no

Se un intervento formativo in presenza può rappresentare un buon approccio al tuo problema, la sua trasformazione in eLearning potrebbe essere un disastro!

Anche qui, il Serious eLearning Manifesto ci viene incontro (principi fondanti):

Non pensare che l’e-Learning sia la Risposta

Quando è necessario avviare un percorso formativo, non dare per scontato che l’e-Learning sia l’unica (o la migliore) soluzione.

Perché? Per un’infinità di motivi che andrebbero investigati prima di finanziare la formazione: ad esempio, se il livello di cultura digitale del tuo personale è scadente, la fruizione di un corso online potrebbe risultare difficile e potresti ottenere una resa scarsa (in tal caso dovresti prima assicurarti di “formare” il personale alle tecnologie!).

Un altro motivo potrebbe essere rappresentato dal fatto che la particolare materia da trattare si presta più facilmente ad un approccio residenziale piuttosto che a distanza, oppure l’argomento da trattare richiede una collaborazione fattuale fra individui, come la co-costruzione di un oggetto fisico.

Ripeto: le ragioni possono essere davvero molte e vanno investigate ex ante

Fissiamo una call?

#3 – L’eLearning non è solo una piattaforma FAD e dei corsi gettati lì!

In questi giorni sono stato contattato da diverse aziende che, prese dal panico, hanno la necessità di implementare una didattica a distanza, convertendo le classiche lezioni frontali in lezioni online. Non è una cosa che si può fare dall’oggi al domani, non senza una reale perdita sul piano dell’efficacia didattica.

Conservare le forme della tradizionale lezione in presenza e trasportarle tout court nella versione digitale è quanto di più sbagliato si possa fare. L’eLearning è una cosa seria: richiede competenze, preparazione dei docenti, un’idea alla base, una buona progettazione e un setting didattico adeguato.

C’è addirittura chi confonde l’eLearning con un webinario o una lezione via skype!

La confusione regna sovrana, come all’inizio di ogni emergenza: cominciamo a fare chiarezza e a compiere scelte oculate, che possano dare valore non solo nell’immediato, ma anche nel futuro, quando vi saranno momenti migliori…

Prepara l’allievo all’esperienza e-learning

È necessario preparare gli allievi, durante l’esperienza e-learning, ad essere motivati ad applicare quanto hanno appreso, “vaccinati” contro gli ostacoli, e pronti ad affrontare situazioni specifiche.

(tratto da: Serious eLearning Manifesto)

L’eLearning può essere efficace quanto (o addirittura più) della lezione tradizionale, purché sia progettato e pensato adeguatamente al contesto e alle caratteristiche dei destinatari: questa operazione non può farla chiunque e una didattica digitale mal concepita ha come primo effetto l’abbandono da parte degli allievi. 

Se le lezioni sono noiose, mal progettate, e ricalcano logiche poco compatibili con gli strumenti social e la visione interattiva e ipermediale del web, il fallimento è già scritto.

Riprogettare l’offerta formativa mettendo al centro le esigenze di apprendimento degli allievi, selezionando le tecnologie e soprattutto individuando il miglior metodo didattico ad esse corrispondente è una scelta responsabile, una scelta economica, l’unica scelta intelligente. 

Fornisci supporto alla performance

È necessario considerare l’offerta di sussidi didattici, liste di controllo, wizard, strumenti di sostegno alla performance durante l’apprendimento, strumenti per la pianificazione e altri strumenti di supporto alle performance, in aggiunta a, e come potenziali sostituti di, interazioni e-learning tradizionali.

(tratto da: Serious eLearning Manifesto)

Integrare la didattica online con vari strumenti è fondamentale per arricchire il percorso e agevolare l’apprendimento degli allievi, assecondando lo stile di apprendimento di ciascuno di essi.

Ogni percorso formativo sulla base dei contenuti e del livello in ingresso della classe è un’esperienza a sé, per certi versi unica e irripetibile: per questo motivo devi munirti di una serie di strumenti aggiuntivi e alternativi da impiegare di volta in volta, coinvolgendo del personale competente e formato allo scopo.

L’eLearning è più impegnativo – sul piano metodologico e operativo – della lezione frontale. Se non lo sapevi, ok. Ma se ti hanno detto il contrario, ti hanno mentito!

#4 – L’Instructional Design ti aiuta a compiere la scelta giusta

Fare formazione consiste sostanzialmente nel cercare di risolvere un problema, agevolando un cambiamento negli individui: che senso ha proporre un percorso formativo online, se non conosci bene le esigenze dei tuoi allevi?

Conoscere l’obiettivo da raggiungere e i vincoli/opportunità presenti, ti consente di tarare, di volta in volta, il percorso, modificando e aggiornando i contenuti, variando il setting didattico, facendo tesoro delle esperienze formative passate.

Cerca di conoscere l’origine del problema

In presenza di una richiesta di corso di formazione, è necessario determinare se l’intervento formativo possa apportare benefici e se altri fattori debbano essere considerati un obiettivo da migliorare. È anche necessario essere proattivi nel valutare i fattori di performance dell’organizzazione, senza aspettare richieste da parte degli stakeholder interni.

(tratto da: Serious eLearning Manifesto)

La formazione è un processo che si rinnova ogni volta: perchè l’eLearning (che é una modalità di fare formazione) dovrebbe essere differente?

Già ti sento: “Ma tutti quelli che conosco fanno lo stesso corso online, senza differenziare, uguale per tutti!”. La mia risposta è: “Stacci alla larga!”.

A volte ci sono delle imprescindibili esigenze di standarizzazione, ma in Italia (almeno in alcuni settori) abbiamo esagerato: se vuoi che il corso online sia solo una formalità, per evitare delle sanzioni, accomodati, ma poi non lamentarti se i lavoratori non sono ben formati e il rischio di incidenti sul lavoro aumenta! A buon intenditor…

#5 – Usa l’urgenza a tuo favore: investi nel futuro, e quando il peggio sarà passato, sarai veramente pronto

Capisco che adesso bisogna fronteggiare un’emergenza operativa: “Come faccio ad erogare a distanza i corsi che prima erano in presenza dall’oggi al domani?”. Ok. Sul momento avrai forse trovato delle soluzioni-tampone (che brutta parola “tampone” di questi tempi!): magari stai usando skype o una piattaforma per i webinar, oppure stai registrando delle lezioni in casa e le stai divulgando tramite sito web o addirittura WhatsUp o Telegram! Ok. Va tutto bene. E’ la foga del momento. Ma non è eLearning. Devi essere consapevole che NON è eLearning. Per molti aspetti non è nemmeno didattica… 

A fronte di questo primo necessario momento di smarrimento e di reazione sommaria al problema, si deve reagire prendendo coscienza che la questione che sta ponendo l’emergenza #coronavirus è ben più ampia e avrà un impatto da qui a qualche mese (nella speranza che tutto rientri presto): cosa cogliere da questa esperienza?

E’ evidente che buona parte delle imprese italiane non hanno utilizzato professionalmente l’eLearning come soluzione ordinaria sino ad oggi (altrimenti non ci ritroveremmo qui a parlare, né avrei assistito in questi giorni a numerosi “sfoghi” da parte di eminenti esperti del settore sulla tragica condizione italiana in merito alla tecnologie…).

Preso atto di ciò, vogliamo che le cose rimangano così anche dopo la fine dell’emergenza? Non credo che ciò avverrà mai, ma conoscendo l’atavica resistenza culturale che il nostro Paese mostra nei confronti dei cambiamenti, c’é da temerlo. L’unico modo per scongiurare una reale perdita di competitività dell’intero Paese è quella di investire ora nelle tecnologia in modo profondo e consapevole, in modo da prepararci alle sfide che, quando il peggio sarà passato, saranno lì ad attendere noi e, assieme a noi, tutti i Paesi coinvolti dal rischio epidemiologico, i quali –  a loro volta – già adesso si stanno attrezzando.

Nel futuro ci attende uno scenario in cui la competitività sarà ancora più elevata, a causa della maggiore valorizzazione dell’ICT determinata dal #coronavirus: se non investi ora, l’ignoranza digitale sarà fatale per il tuo business. E non avrai una seconda occasione.

Fissiamo una call?

#6 – Fatti consigliare da professionisti seri, che lavorano nel settore da tempo. No ai vari “cugggini” e “fai-da-te” dell’ultimo momento!

Attenzione allo sciacallaggio. E’ vergognoso, ma esiste.

Attento a chi ti promette gratuità, a chi ti garantisce soluzioni facili prêt-à-porter, belle economiche e immediate…

Fai domande, documentati, valuta realmente se le tue scelte sono efficaci, se i tuoi investimenti di oggi potranno dare frutto domani. Rivolgiti a professionisti seri, che lavorano nel settore da anni e valuta assieme a loro il da farsi.

Valuta diverse proposte alla luce della qualità, della resa, della flessibilità della soluzione offerta. Non fermarti al solo budget: sarebbe come non investire.

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