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eLearning in outsourcing: impariamo dall’idraulico!

Prendo spunto da alcune riflessioni compiute all’interno della Community di eLearningVincente (a proposito… non sei ancora dei nostri? E che aspetti? Ecco il link per iscriverti gratuitamente: http://www.facebook.com/groups/elearningvincente) per focalizzarmi sulla prassi in ambito elearning di ricorrere all’outsourcing.

I grandi player del settore, quando sono oberati o preferiscono reperire competenze non presenti all’interno delle loro organizzazioni, ricercano un professionista esterno che possa svolgere il lavoro per loro. Fin qui non c’è nulla di male: in molti settori si ricorre all’outsourcing ed è spesso una scelta conveniente che premia il mercato dei freelance da un lato e consente all’azienda di rimanere competitiva dall’altro.

Quando si ricorre all’outsourcing è necessario però fare una considerazione.

Se affidi ad un soggetto terzo un tuo progetto, devi metterlo in condizioni di conoscerlo nel dettaglio, prima di chiedergli se accetta o meno. E’ una banalità? Non proprio!

Capita spesso di acquisire richieste di disponibilità “in bianco”, dove è esplicitata solo la data di consegna e il prezzo previsto (a volte manco quest’ultimo, sigh!): l‘errore più grave per un professionista, in questi casi, è accettare. Capisco che i tempi non sono magnanimi ed è necessario flessibilizzarsi, ma ogni volta che mi trovo davanti ad una situazione del genere ho sviluppato un metodo infallibile per non cadere nell’errore: l’ho chiamato “il metodo dell’idraulico”. Del resto, anche l’idraulico è una forma di ingaggio in outsourcing, ma credo che nessun idraulico si farebbe mai trattare come noi freelance (a volte) ci facciamo trattare…

Il metodo dell’idraulico (ovvero: l’outsourcing “in pratica”)

Noi freelance siamo un po’ come degli “idraulici”, cioè siamo chiamati ad effettuare un certo servizio per un’azienda per un determinato tempo e con un certo compenso, se occorre, poi torniamo “a casa”.

Ecco: immaginiamo che il rubinetto di casa nostra si sia rotto oppure che vogliamo ammodernare l’impianto idraulico di casa nostra, perché ci siamo accorti che è troppo vecchio e ha delle perdite. Cosa facciamo? Beh, cerchiamo online oppure ci facciamo consigliare dagli amici e chiamiamo il nostro idraulico.

Tutto chiaro fin qui? Bene.

Adesso facciamo un piccolo esercizio mentale: immaginiamo il nostro dialogo con l’idraulico come se fossimo noi il committente elearning e lui il freelance che deve realizzare il corso.

Committente: “Salve, avrei bisogno del suo aiuto, devo ammodernare l’impianto idraulico di casa mia e lo vorrei pronto entro quindici giorni, con rifiniture all’ultimo grido. Ho già comprato tutti i pezzi, si tratta solo di sostituirli e assemblarli. E’ roba facile. Ho già parlato con l’amministratore di condominio e l’ho avvisato che avrei iniziato domani. Il muratore è già d’accordo e inizia domani. Il compenso è di cinquecento euro. Accetta?”

Idraulico: “Mi scusi, signore/ora, come faccio a dirle se posso farlo e quanto le costerà se non lo vedo e poi, se permette, ho già altri lavori da effettuare… Lei arriva adesso… Mi serve un attimo per organizzarmi…”

Committente: “Si, ho capito, ma per me è molto urgente e sono già tutti d’accordo. E’ una cosa semplice, vedrà. Allora che facciamo? Va bene per domani? Le ho già inviato tutta la timeline in email”

Idraulico: “Eh??? Guardi, non posso, sono molto impegnato. Mi chiami il prossimo mese”

Ditemi se non finirebbe così con un idraulico… (anzi, forse finirebbe con un bel “vaffa”, ma ho preferito evitare).

Il metodo dell’idraulico ci consente di resettare la nostra mente sull’idea che qualsiasi professionista, prima di accettare l’ingaggio, ha il diritto di conoscere le caratteristiche del lavoro che andrà a fare, se accetterà, prima di iniziare e in modo completo.

Ogni volta che lavorate in outsourcing per un’azienda elearning, ricordate di essere nella stessa posizione degli “idraulici” che meritano di essere pagati per quello che sanno fare. Le competenze si pagano e meritano rispetto. Cosa ne pensate?

Per saperne di più: www.formediaconsulting.it

Non si può scoprire in corso d’opera che la complessità del lavoro era più elevata e rimanere ancorati al compenso pattuito “a scatola chiusa”. Se il lavoro sembra facile, perché magari il corso dura poco, non vuol dire che sia facile effettivamente da realizzare! Questo dimostra ignoranza da parte del committente: sarebbe tollerabile se il committente fosse un newbie, ossia un novizio del settore, privo di know-how, ma è inaccettabile da chi lavora nel settore da tempo e fa nascere il sospetto che in questa prassi vi sia anche una certa dose di malafede o incuria…

Se non hanno rispetto per la vostra professionalità, perché lavorare per loro?

Il vero dramma italiano è l’assenza di standard che diano dignità ai professionisti dell’elearning. Che ne pensi?


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