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eLearning: cosa fa un Instructional Designer?

L’ Instructional Designer è un mestiere poco conosciuto e confuso con una serie di etichette più o meno note come “Social Media Manager” o piuttosto come “Web Marketing Specialist” e che i più stentano persino a ricordare e a ridurre a quei lavori, “quelle robe lì che hanno a che fare coi computer”.

Certo, l’utilizzo dell’inglese non aiuta, ma a volte la traduzione in italiano è davvero riduttiva e non rende giustizia della complessità di queste nuove figure presenti sul mercato.

Dire ad esempio che l’ Instructional Designer è un progettista di formazione in sé non è sbagliato, nel senso che parte delle sue funzioni sono appunto relegabili nella progettazione di un percorso formativo.

Ma che si intende per progettare un corso online? Si può sinceramente pensare che sia un lavoro identico a quello che fa il classico progettista di corsi in aula? E poi, l’ Instructional Designer si ferma qui?

Cerchiamo di  fare chiarezza su questa professione:

  • L’ Instructional Designer è un progettista di percorsi formativi per l’e-learning e, come tale, deve mettersi in relazione con la committenza (cioè con chi gli dà l’incarico di progettare il corso) e con l’utenza (ossia con chi effettivamente fruirà del corso). Spesso committenza ed utenza non coincidono e gli scopi, la vision, il modo di concepire la formazione dell’una potrebbero avere un effetto negativo, se non devastante, sull’altra. Come il tradizionale progettista, l’ Instructional Designer risente dell’ambiguità di questa collocazione: se vuol fare bene questo mestiere infatti, deve riuscire a cogliere gli effettivi bisogni dell’organizzazione committente, espressi dal dirigente/datore di lavoro e le effettive necessità manifestate da coloro che saranno di fatto i fruitori, solitamente i lavoratori di quest’azienda. Ciò implica che l’Instructional Designer deve essere messo in condizione di colloquiare a più livelli presso l’organizzazione destinataria, per fare un buon lavoro e individuare quelle aree di contenuto ritenute essenziali per centrare gli obiettivi richiesti.
  • L’ Instructional Designer si prende cura della comunicazione didattica attraverso le modalità offerte dal web e dalle tecnologie messe a disposizione del committente/cliente. Che si intende per comunicazione didattica? In pratica, l’ Instructional Designer non è un esperto dei contenuti, cioè non è il docente che deve produrre di fatto la lezione da trasmettere agli allievi. Egli non è un tecnico della materia di cui parlerà il corso che sta progettando. L’ Instructional Designer però è responsabile di come quei contenuti – prodotti da altri, e cioè dal docente (o più tecnicamente il Subject Matter Expert o SME) – saranno veicolati attraverso la tecnologia del corso (si useranno delle slide? Dei filmati? Dei contenuti multimediali? Degli ipertesti?). Inoltre – cosa più importante ancora – l’ Instructional Designer deve individuare il setting didattico idoneo per gli scopi e le possibilità offerte dal committente: egli deve cioè decidere che tipo di approccio didattico scegliere perché i contenuti didattici siano acquisiti al meglio dagli utenti del corso. Questa è una scelta di valore fondante ed è cruciale per la riuscita di un corso online: è importante capire quale setting individuare, perché da tale scelta deriva l’impianto del corso stesso e persino i costi e i tempi organizzativi. È ovvio che l’ Instructional Designer in questo non può decidere da solo: deve consultare, oltre che la committenza, l’esperto di contenuto (ossia il docente o SME), il quale dovrà concordare con lui il setting idoneo e di conseguenza dare disponibilità agli aspetti organizzativi conseguenti.
  • L’ Instructional Designer non si ferma solo a tracciare il programma didattico di massima del corso online, ma ne scrive una sorta di “sceneggiatura”. È questa una peculiarità di questo lavoro, che si distingue dal classico progettista, il quale al più si avvale delle tecnologie presenti in aula (uso i lucidi o le presentazioni di PowerPoint?) Qui l’ Instructional Designer è chiamato concretamente a trasformare i contenuti prodotti dal docente (o SME), in accordo col setting didattico prestabilito, in una vera e propria descrizione, momento per momento, di ciò che accadrà davanti agli occhi degli utenti. Lo strumento che utilizza per scrivere la sceneggiatura si chiama storyboard.
  • L’ Instructional Designer dovrebbe presiedere, con funzioni di Project Manager, la produzione dei contenuti digitali. E ciò per un semplice motivo: avendo costruito la sceneggiatura, egli di fatto è il regista in pectore dello “spettacolo” che dovrà avvenire. Chi meglio di lui sa cosa deve accadere davanti agli occhi degli spettatori/utenti? E ‘importante allora che l’ Instructional Designer si coordini con chi di fatto crea i contenuti didattici multimediali, seguendo le sue indicazioni, ossia il Content Developer.
  • L’ Instructional Designer, per quanto abbia sostanzialmente esaurito la sua funzione al termine della fase di produzione dei contenuti, dovrebbe rimanere a presiedere anche la fase dell’erogazione, ossia il periodo in cui di fatto il corso online è attivo per gli utenti. Tale scelta – spesso poco praticata – ha una ragione importante e imprescindibile per chi voglia fare della formazione efficace: raccogliere in itinere quante più informazioni possibile, direttamente dall’utenza, sulla qualità del corso, sulla facilità con cui i contenuti sono appresi, sulle difficoltà di fruizione etc… Queste informazioni di prima mano saranno fondamentali quando l’organizzazione deciderà di riproporre un nuovo intervento formativo identico o similare, perché eviterà in tal modo di ripetere gli stessi errori. Inoltre, grazie alla sua presenza “live”, sarà possibile effettuare delle correzioni in itinere riducendo le difficoltà emerse. L’ Instructional Designer dovrebbe essere coinvolto infine nella fase finale della valutazione dell’ apprendimento, affinché possa raccogliere delle informazioni importanti sul grado di apprendimento dei destinatari e verificare eventuali criticità da risolvere in una successiva edizione del corso.

Abbiamo esaminato in sei brevi punti la complessità del ruolo dell’ Instructional Designer.

Questa…è la teoria! E la pratica? Beh, la pratica è diversa… Spesso alcune funzioni – che dovrebbero svolgere altri incaricati – sono di fatto attribuite all’ Instructional Designer e alcune delle attenzioni nei confronti dell’utenza vanno a farsi friggere o meglio vengono immolate sull’altare del risparmio.

Ma è un vero risparmio? Hai avuto mai esperienze di questo tipo? Se ti è capitato di essere chiamato a svolgere la funzione di Instructional Designer quale è stata la tua esperienza?  Aspetto qui sotto i tuoi commenti!


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