eLearning

Scrivere testi didattici per l’e-learning

Un aspetto fondamentale per chi produce contenuti in elearning è la scrittura dei testi didattici. Se è vero che la formazione online si differenzia dalla formazione in presenza o “residenziale” come si usa dire, per una varietà di motivi, è anche vero che essa condivide con la formazione residenziale la centralità del contenuto: ossia, è necessario avere delle dispense, del materiale testuale su cui elaborare il progetto, la narrazione audio, le immagini, le animazioni, i video e quant’altro si voglia. Inoltre il ruolo del contenuto è centrale, così come è strategica la scelta di un bravo “Esperto della materia” o “Subject Matter Expert“.

Chi scrive testi didattici deve conoscere una serie di fattori che possono influire in modo determinante sulla qualità del prodotto finale:

  1. il destinatario del corso (fascia d’età, background medio di riferimento, conoscenze e competenze pregresse, padronanza del linguaggio tecnico etc…);
  2. durata complessiva e suddivisione delle singole lezioni;
  3. programma didattico da coprire nell’arco del percorso formativo;
  4. buone regole di scrittura (grammatica, lessico, sintassi);
  5. conoscenza delle norme relative al diritto d’autore (copyright).

L’elenco può apparire banale, ma è davvero importante che chiunque sia incaricato di produrre un testo per la didattica online abbia ben chiari tutti e cinque tali fattori. Esaminiamoli singolarmente.

Conoscere il destinatario del corso

Su suggerimento dell’Instructional Designer, ovvero del Project Manager dell’intero progetto di formazione online, l’esperto della materia deve essere istruito sulle caratteristiche dell’utente medio, in accordo con le aspettative e il budget messo a disposizione dal committente (ossia dall’azienda cliente). Solo attraverso una chiara informazione sul fruitore-tipo, si potranno produrre delle dispense testuali idonee e comprensibili per i destinatari e soprattutto scritte con una visione d’insieme, un approccio coerente e diretto all’obiettivo desiderato. L’assenza di un’adeguata informazione produce testi scadenti, poco adatti alla funzione didattica, forse accademici o troppo professionali, e comunque non ben ponderati quanto a linguaggio e struttura, come invece il cliente si aspetterebbe.

Durata complessiva e suddivisione delle singole lezioni

Chi scrive le lezioni deve conoscere la struttura del corso: il numero complessivo delle lezioni, la loro singola durata, la loro struttura. Ad esempio, in un corso online di 10 ore possono essere previste 20 lezioni di mezz’ora l’una, ciascuna con un cappello introduttivo, un test intermedio, un riepilogo finale. E poi ogni cinque lezioni, potrebbe essere previsto un test di verifica. Sapere tutto ciò aiuta l’esperto – o Subject Matter Expert – a redigere i testi in modo conforme alla struttura e a ponderare i contenuti in base all’andamento degli argomenti nella struttura prevista. Ciò non toglie che la struttura possa essere modificata in corso d’opera, ma la conoscenza iniziale del progetto concorre ad aiutare l’incaricato ad adeguarsi più velocemente ed efficacemente alle modifiche del progetto.

Deve essere chiaro il programma didattico da coprire per l’intero corso

Chi scrive i testi solitamente tende a elaborare anche un proprio indice, un proprio programma da sviluppare. Non c’è nulla di male, potrebbe far parte del proprio know-how, del proprio approccio professionale alla scrittura didattica. Tuttavia, è preferibile che sia il cliente a elaborare un programma didattico, il più dettagliato possibille, da far visionare e approvare dal Subject Matter Expert, in modo che questi possa rendersi conto delle reali aspettative del cliente e dei punti-chiave da trattare durate la scrittura. La vaghezza, l’indeterminazione nell’assegnazione della scrittura di un testo didattico, comportano rischi elevati in sede di correzione e produzione. Meglio essere chiari sin dall’inizio: inoltre, è più facile sfoltire una trattazione eccessivamente dettagliata e puntigliosa che dover infarcire ex post un lavoro blando e sommario.

I testi devono rispettare le buone regole di scrittura

E’ il consiglio più banale, e a dispetto di ciò, il più disatteso. Testi pieni di errori di battitura (che spesso sono anche ortografici…), con un lessico altalenante e non adeguato allo scopo, una sintassi vaga o inaccettabile non possono rappresentare la base per un buon lavoro di produzione elearning. Il Subject Matter Expert deve possedere un background culturale idoneo alla scrittura didattica e strumenti lessicali e sintattici elevati per il lavoro che deve svolgere. Deve mostrarsi disponibile a correzioni e adeguamenti, ma soprattutto dovrebbe fare in modo che le modifiche richieste dal committente siano le meno frequenti possibile, altrimenti… non sa far bene il suo lavoro!

I testi devono rispettare il copyright

E siamo al tasto dolente. Non a caso ho fatto presente che un bravo scrittore, una persona esperta di didattica, non può ignorare il copyright e chi lo ignora dovrebbe tornare…quantomeno a fare l’università! Perché? E’ semplice: prima ti laurei alla triennale (tesi di laurea o elaborato finale), poi prendi la laurea magistrale (tesi finale), magari poi fai un Master o un dottorato (altre tesi). Possibile che tu abbia consegnato solo “temini” e nessuno si sia accorto che copiavi come un matto??? Un laureato deve conoscere bene il copyright, per il fatto stesso che è laureato e ha scritto una tesi (o due). Esistono molti siti e di libri che spiegano come fare una tesi di laurea (persino Umberto Eco si è occupato di ciò!), come si redige una bibliografia etc… Non dovrebbe essere poi, così strano o difficile… Se lo è, cambia collaboratore!

Se i testi didattici per l’elearning rispettano le cinque regole che ti ho detto, sono dei testi idonei alla creazione di un prodotto elearning di valore.

Cosa ne pensi? Hai altre regole da aggiungere? Attendo i tuoi commenti qui sotto.

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